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Il comandamento dell’Andalusia

Non dimenticarti mai di onorare le feste. E’ il comandamento dell’Andalusia, che mi hanno insegnato fin dal primo giorno, mettendomi in mano il calendario delle festività.

Il 28 febbraio è il “Dia de la Andalusia”, dal 2 all’8 aprile è festa: la Semana Santa, e poi c’è la Feria a fine aprile, insomma ogni occasione è buona per mangiare, bere e ballare. E qua lo fanno in grande stile.

E se si sposa tuo fratello, dovrai subito correre a comprarti uno dei bellissimi vestiti da cerimonia che illuminano le vetrine di calle Cuna (la via della fiesta)… Mentre le amiche sorseggiano vino bianco, comodamente adagiate su divani bianchi, tu sfili davanti allo specchio vestita di tulle e trine, come una novella principessa, mentre la commessa si affanna a ricoprirti di pizzi e di rose i capelli… Un altro mondo, provare per credere!

Un angolo di pace in una Madrid che non si ferma mai!

Parque del Retiro, Madrid 11 Febbraio 2012

I falsi amici esistono anche a Sevilla: parte II

L’idea di portare Venezia e le mascherine colorate del carnevale italiano ha avuto un successone a scuola. L’esecuzione è molto semplice: cartoncino, colori e brillantini, e carta velina colorata per fare il velo.

Le maestre mi chiedono quale e come debba essere il materiale, e io, sicura del mio spagnolo mi lancio nella descrizione. Se non che l’aggettivo “colorado” (colorao in Andaluz) in spagnolo non significa “colorato”, ma “rosso”.

E quando mi sono trovata una quantità industriale di cartoncino e carta velina tutti di un unico colore, rosso, quando io stessa avevo più volte specificato tutto “colorados” non sapevo che pesce pigliare: che volessero fare, per onore di gloria, mascherine tutte della squadra di calcio del Sevilla???  Se solo avessi studiato un po’ meglio lo spagnolo!

Sevilla e la Cruzcampo

Destino, caso o fatalità, il mio indirizzo qua a Sevilla porta il nome di una delle birre più famose di tutta la Spagna: Avenida La Cruz del Campo. L’antica fabbrica, in tipico stile andaluso si trova proprio a pochi passi da casa mia.

Una storia colorata di rosso e giallo, come la bandiera di questa terra, un nome che porta dentro una religiosità vera e genuina che fa parte della vita quotidiana di ogni abitante: La CruzCampo è la birra per eccellenza di tutti gli Andalusi.

Il vecchio edificio, che sorge nel quartiere di Nervion, all’incrocio tra Av. La Cruz del Campo e Av. de Andalucia, deve essere una tappa obbligatoria per tutti gli amanti di birra: fatelo in onore delle numerose cañas (bicchieri di birra) che berrete nei bar della città per poco più di due euro…! E non dimenticate di notare la croce, che ancora sorge a fianco dello stabilimento: l’ultima stazione della Via Crucis, posta, un tempo, fuori città, che ha regalato il suo nome alla famosa cerveza.

Un caffè all’ombra della Cattedrale

E con gli occhi totalmente accecati dalla bellezza della Cattedrale di Siviglia, anche il caffè con leche ti sembra il più buono mai bevuto al mondo…

Quando il vocabolario sbaglia

Porto con me sempre in tasca un vocabolario italiano-spagnolo, così ieri quando i professori mi invitarono a pranzo in un posto dove a detta loro si mangiavano le migliori “gambas” della città, ho subito tirato fuori il mio dizionario.

Gamba, cavalletta. Basita, stupita e schifata, non sapevo come fare. Erano tutti felici delle loro “gambas” che non me la sentivo di dire loro che mi faceva rabbrividire solo l’idea.

Quando, finalmente a sedere, il cameriere ci porta il piatto di gamberetti sotto sale e scopro che sono quelle le famose “gambas”, tiro non uno, ma un monton di sospiri di sollievo… Dannato vocabolario!

I falsi amici esistono anche a Sevilla!

Per non passare circa tre quarti d’ora davanti agli scaffali dell’olio al supermercato, chiedendosi perchè in Spagna non usino l’olio ma l’aceite, è bene sempre tenere in tasca un piccolo dizionario. Ecco, io non l’ho fatto!

Se solo avessi avuto un dizionario avrei prontamente scoperto che aceite è l’olio d’oliva, mentre il vinagre è il nostro aceto. Avrei così risparmiato di sbuffare inutilmente e guadagnato tempo sulla spesa…

Le arance e le palme e il sole

I colori erano quelli di un quadro. La piazza era piena di gente, ma nessun grido e nessun rumore, se non il suono di una chitarra lontana.

Siviglia, Plaza del Triumpho: ai piedi della Cattedrale e con gli occhi sull’Alcazar… Pensavo a un sogno, dal sapore di arance e dal colore del sole. La città riserva delle sorprese continue, e non puoi far altro che innamorarti.

Non puoi far altro che innamorarti del paseo sul Rio, dei colori di Plaza España, della maestosità della Giralda, e della tranquillità e della pace che contraddistingue la città e i suoi abitanti.

Il miglior modo per conoscerla? Io mi sono persa, senza cartina e senza guida per una volta, tra le stradine del centro tra la cattedrale, l’Avenida San Francisco e la Plaza Nueva.