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Venezia: Scuola Grande di San Rocco

Non esiste niente di più conosciuto dai veneziani che le sirene che annunciano l’acqua alta. E domenica 11 novembre 2012 Venezia si è svegliata alle 7 del mattino, e io con lei. Ero emozionata e avevo già preparato ai piedi del letto degli stivali in gomma maculati. Ma tutto mi sarei aspettata quella domenica mattina tranne di incorrere nella sesta acqua alta della storia. La marea ha raggiunto i 149 centimetri incurante di tutto e tutti.

E chiedere “rifugio” alla Scuola Grande di San Rocco mi è sembrato quasi un obbligo. Una volta dentro, mi è mancato il fiato. Una delle meraviglie della terra era lì, e io potevo goderne. Ogni parola è qui vana per questo vi chiedo di andarci. Se vi trovate a Venezia, se state visitando la città inseritela nei vostri itinerari, concedetevi un momento di pura bellezza.

Dai dipinti, agli intarsi nel legno fino a quell’incantevole tela del Tintoretto, La Crocifissione: un incredibile luogo dove protagonista è la meravigliosa luce dai toni e dalle sfumature dei rossi…

Un tè alla Serra dei Giardini

Venezia, 1894. Si costruisce un tepidarium di vetro e ferri per ospitare le palme e altre piante decorative utilizzate per l’Esposizione Internazionale di Arte.
Venezia, oggi. Questo luogo ancora esiste, e sembra aver firmato un patto con il tempo.

Una splendida serra di fine Ottocento, immersa nel verde dei Giardini del Castello a Venezia, nell’unica via della città: Viale Garibaldi. Un luogo delicato e fine dove poter gustare il tè delle cinque, meglio ancora se accompagnato da una gustosa fetta di torta.

Un tè in una serra? Non c’è nulla che non va. E’ solo che in questo luogo un po’ magico e un po’ speciale troverete anche una stupenda caffetteria.

La Serra dei Giardini è proprio quella raffinata pausa, quel luogo ameno che tanto si cerca in una giornata indaffarata…

Una serata a Venezia

Ogni volta che vado a Venezia non posso fare a meno di pensare a che la città sia un pesce (cfr Tiziano Scarpa Venezia è un pesce). Così, quando la ferrovia corre in mezzo all’acqua immagino di entrare dentro una grande balena. Come in una di quelle bolle che ti regalano da bambino e che capovolgi per far scendere la neve, Venezia ogni volta mi accoglie misteriosa e piena di fascino. E ogni giorno spalanca le porte a turisti, si lascia fotografare paziente aspettando l’arrivo della sera, quando finalmente tra il buio delle strette calli potrà dispiegare tutta la sua bellezza ed eleganza.

E allora prendi una serata qualsiasi, metti un francese e due italiane a sedere al tavolo di una graziosa osteria in Campo Santa Margherita, e avrai set e protagonisti di una divertente commedia. E quale sarà l’argomento principale? Ma il cibo ovviamente, anche di fronte alle ottime sarde in saor, a seppie con la polenta e al carpaccio di tonno. Una conversazione delicata, ironica combattuta a suon di formaggi, vini e verdure.

Sulla strada del ritorno poi sarà un piccolo ponte o una lucina riflessa nell’acqua a farti innamorare di una serata come tante in una città garbata dove sembra che il cuore batta più forte.