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La Feria de Abril di Siviglia

Quando questa mattina ho appuntato una grande rosa fucsia sul bavero della giacca prima di andare al lavoro, ho sentito il cuore sobbalzare per la gioia. Eh sì perché ieri sera con il Lunes del Alumbrao è iniziata ufficialmente la Feria de Sevilla e la meravigliosa portada che racconta i fasti di uno dei più bei luoghi di Siviglia, Plaza de España, ha finalmente preso vita. Uno spettacolo incredibile: le luci del recinto ferial si sono accese in un turbinio di danze che aprono i festeggiamenti di una delle più grandi feste di tutta Spagna. E così da questo pomeriggio chiunque voglia fare spesa o compere o semplicemente fermarsi a riposare in un bar, troverà non poche difficoltà e si sentirà rispondere alle 3 del pomeriggio: ”Signorina, ordini subito da mangiare perché poi la cucina chiude.” “Chiude?? Ma sono le 3 appena…” “Eh sa, c’è la Feria…”

Smessi i panni da lavoro e indossato il vestito della festa, i sivigliani si ritirano nella loro caseta con amici e parenti e tra un bicchiere di rebujito (vino frizzante mescolato a gazzosa) e una tapa de jamón si tira fino al mattino ballando sevillanas. Un luogo antico dove il passato incontra il presente in un vortice di danze dal ritmo veloce e dove bei cavalieri con un clavel all’occhiello ti inviteranno a ballare.

E anche per i più timidi non esistono scuse, qui si balla e come dice Valentina, mia compagna di avventure sivigliane, nella sua Guida di sopravvivenza alla Feria de Abril non importa saper ballare, l’importante è saper guardare. Guardate negli occhi il vostro compagno di ballo, seducetelo, seguitelo e fatevi seguire in una danza che è un corteggiamento sensuale e raffinato.

Foto di Antonio del Junco dalla pagina facebook ufficiale Sevilla

Macerata Ospitale

A Macerata sono legata affettivamente, ho imparato i modi di dire ancora prima di conoscere la città. Ho scoperto questa terra tre anni fa in occasione di Cantine Aperte, quando con tre amiche ci siamo avventurate tra enoteche e tenute vinicole alla scoperte delle splendide colline marchigiane.

Ma fino a quest’estate non mi ero mai arrampicata su per la città. E allora Macerata, difesa da strade con ripidi scalini, ha sfoderato le sue armi migliori: lo Sferisterio e il doloroso canto di Violetta mi hanno rapita.

Ora ci torno, l’8 settembre, per il Festival Macerata Ospitale, organizzato dall’Adam. Una rassegna che arricchirà l’intero mese con spettacoli e eventi gratuiti, filo conduttore l’arte in ogni sua forma e declinazione. Musica, teatro, pittura saranno i protagonisti dei cortili, dei palazzi, dei musei e dei teatri della città. Spazi che la gentile Macerata offre ai suoi visitatori curiosi; e chiaramente lo fa con grande ospitalità.

A bailar sevillana: Feria de Abril

Il suono dei bracciali che tintinnano in autobus, una miriade di fiori colorati, negozi e bar deserti… Così inizia la Feria de Abril, puntuale come ogni anno, due settimane dopo la Semana Santa e Sevilla tra una jarra de rebujito e una tapita de jamón è pronta a dare il via a una settimana di festeggiamenti.

Non avevo idea di cosa fosse, ma mi è bastato un solo minuto per rimanere letteralmente senza parole. L’intera città si trasferisce all’interno del recinto feriale, con tanto di entrata trionfale, lucine e strade di albero (una particolare terra rossa in grado di macchiare qualsiasi cosa) per passare una settimana all’insegna dell’allegria.

E in un turbinio di danze eleganti e sensuali, tra gli innumerevoli colori di balze e frappe delle gitane, l’odore forte dei cavalli sembra quasi di essere trasportati in un tempo antico e lontano. In una terra dove non esistono telefono e automobili, dove le donne tengono da parte abiti eleganti per il dì di festa e dove ancora, per fortuna, esistono cavalieri che ti invitano a ballare…